Tamponi rapidi scaduti da quasi tre mesi eseguiti dall’Usca di Partinico. Stamane una quarantina di cittadini in quarantena sono stati richiamati per ripetere il test. Ieri erano risultati tutti negativi e lasciati liberi di uscire. Solo alla fine il personale sanitario – allertato da alcuni pazienti che avevano notato sull’involucro la data di scadenza del 25 ottobre 2021 – si sono accorti dell’errore. Sulla vicenda arriva un esposto ai carabinieri del Nas da parte del deputato Cinquestelle Giorgio Pasqua.
“Almeno una quarantina di tamponi rapidi scaduti per la rilevazione dell’eventuale positività al Covid effettuati ai cittadini dall’Usca di Partinico. Un episodio gravissimo e inaccettabile , che potrebbe avere esposto a serissimi rischi la salute di tante persone. Bisogna andare a fondo anche per capire se quanto successo a Partinico è un fatto isolato o è accaduto anche altrove. Per questo ho denunciato la vicenda ai Nas per fare bloccare unità del lotto scaduto eventualmente in circolazione. Denunceremo inoltre il fatto alla magistratura. Quanto accaduto è pericolosissimo per la pubblica incolumità. L’attendibilità di un tampone scaduto è praticamente nulla, ma un risultato negativo fasullo potrebbe avere indotto chi si è sottoposto al test ad avvicinare parenti ed amici, esponendoli inconsapevolmente a enormi rischi, specie se anziani”. Lo afferma il deputato regionale del M5S Giorgio Pasqua, componente della commissione Salute del’Ars, che oggi si è recato nella cittadina del Palermitano per accertarsi della veridicità di quanto segnalatogli da alcuni cittadini.
I test rapidi erano stati ritirati dai sanitari dell’Usca all’hub della Fiera del Mediterraneo di Palermo. Il commissario Covid-19 provinciale, Renato Costa, contattato dal deputato M5s, ha ordinato subito una verifica per accertare quando i test sono stati effettivamente consegnati all’Usca. Intanto però ieri molti cittadini in isolamento che si erano recati a Partinico per il tampone di controllo sono stati lasciati liberi dopo l’esito negativo. Dopo qualche ora, sono stati riconvocati per ripeterlo.
“Ad accorgersi che i test erano scaduti – racconta Pasqua – sono stati comunque i pazienti che durante il test a Partinico hanno visto la data di scadenza del 25/10/2021 nella bustina contenente il kit ed hanno avvertito i medici del posto che hanno subito bloccato le operazioni. Ho chiamato Costa, il responsabile della struttura commissariale di Palermo, per chiedere lumi. Lui non sapeva nulla e, dopo essersi brevemente accertato, ha detto che i test sono regolari e che non c’è da allarmarsi. Non condivido affatto. Ho replicato che i kit scaduti vanno assolutamente bloccati”.
La vicenda, ovviamente approderà all’Ars. “Un episodio di tale gravità – dice Pasqua unitamente si suoi colleghi 5 stelle componenti della commissione Salute di palazzo dei Normanni, Salvo Siragusa, Francesco Cappello e Antonio De Luca – deve trovare pronte ed esaurienti spiegazioni. Per questo chiederemo ai responsabili della struttura commissariale di venire a in commissione e all’assessore Razza di venire a riferire in aula”.
“L’area dei tamponi drive-in di Partinico, dove ieri sono stati eseguiti test appartenenti a un lotto scaduto è stata sospesa non appena ci si è resi conto dell’errore. I tamponi sono stati ripetuti stamattina. L’esito odierno è pressoché sovrapponibile a quello di ieri, eccezion fatta per due utenti: uno che ieri era risultato positivo e oggi è negativo e un altro che, invece, aveva avuto un esito negativo mentre il test di oggi è positivo ma, non avendo ricevuto un provvedimento di fine isolamento, si trova presso il suo domicilio. Vogliamo tranquillizzare i cittadini e fare presente che questo episodio isolato non deve generare allarmismi: tutti i magazzini dove conserviamo i tamponi sono stati nuovamente controllati e non abbiamo lotti scaduti in giacenza”.