Si è spento a 64 anni e dopo una malattia affrontata con determinazione e coraggio lo storico presidente Giuseppe Bonafede, l’uomo che ha fatto grande il Don Bosco Partinico e il Marsala Calcio. Originario di Siracusa, si è distinto per la passione per il calcio della provincia dove ha raggiunto grandi traguardi a fine anni ’90 con quella che è rimasta nel cuore dei tifosi come la Don Bosco dei miracoli, squadra grintosa capace di approdare al campionato di Eccellenza.
Dopo la cavalcata partinicese, entrata di diritto nei libri che raccontano il calcio locale, Bonafede si afferma in Sicilia guidando l’epopea calcistica del Marsala di inizio millennio. Divenuto primo dirigente, si è presto imposto sul panorama siciliano grazie all’innato fiuto per i talenti oltre che per l’organizzazione di decine di tornei giovanili anche di spessore internazionale. Al suo acume si deve l’ascesa di alcuni tra i più grandi calciatori siciliani nei campionati di italiani di prim’ordine.
Gli ultimi anni a Trappeto e la famiglia
Da diversi anni Bonafede era residente a Trappeto insieme alla compagna e al figlio, al tempo spensierato della famiglia fa presto fatto seguito quello terribile della malattia che ne ha minato il corpo ma non certo lo spirito, vigile e attento ha saputo prendersi cura del figlio di 7 anni fino all’ultimo.
Ne traccia un ricordo personale l’assessore trappetese Salvatore Orlando: «Giuseppe è stata una persona dal cuore grande, apriva le porte a chiunque. Quando capitava di trovarmi a Marsala quasi mi imponeva pranzare insieme allo staff e ai giocatori, questo era Giuseppe, un uomo buono e devoto all’amicizia, al lavoro ed allo sport. Inoltre, cosa che in pochi sanno, Giuseppe Bonafede era un grandissimo enologo, tanto da essere un riferimento molto attendibile nel mondo del vino siciliano. Voglio ricordarlo come l’amico e il dirigente dal cuore instancabile, un uomo che ha dato un contributo fondamentale al calcio della provincia e che ha scoperto grandi talenti, tra questi cito su tutti l’amico Franky Domicolo, un trappetese dalla carriera straordinaria.
Il ricordo di Frank Domicolo
In memoria di Bonafede arrivano proprio le parole dell’ex centrocampista del Trapani Frank Domicolo, diventato, negli ultimi anni della carriera, una delle bandiere dei granata, traghettando la squadra dal campionato di Eccellenza fino alla mancata promozione in B del 2011 «Ho conosciuto Giuseppe Bonafede alla fine degli anni ’90 – ricorda Domicolo – quando era alla guida Don Bosco Partinico e venne a vedere uno scontro diretto tra Borgetto e Trappeto, in quella partita io segnai e lui si interessò fin dal subito alla mia carriera calcistica. L’anno successivo andai a Partinico ed in quel clima abbiamo fatto cose incredibili vincendo il campionato di Promozione e approdando in Eccellenza con un clamoroso quinto posto finale.
In seguito il presidente passò al Marsala vincendo il campionato con grande slancio, erano gli anni di una generazione di fuoriclasse come Cavataio, Barraco, Catalano, Sandri, Calandrino e Virgilio. Debbo tanto a Bonafede – conclude Domicolo – lui mi ha scoperto calcisticamente ed ha puntato su di me senza compromessi, sono distrutto perché perdo un pezzo della mia famiglia oltre ad un grande amico.»
Con Bonafede scompare un’altra figura che, a pieno titolo, ricalca le res gestae di un calcio autentico, fatto di imprese fuori dal comune, un calcio ricco di personaggi che ben di prestano al romanzo: unione, virtù, onestà e passione, questo è stato – secondo molti – il calcio di Giuseppe Bonafede.
L’ultimo saluto a quello che i tifosi ricordano come il “presidentissimo” della Don Bosco si terrà mercoledì 11 ottobre alle ore 9.30 presso la chiesa dell’Annunziata a Trappeto.