Si apre un nuovo capitolo di quello che abbiamo definito “il ponte della vergogna”, vale a dire l’infrastruttura di mussoliniana memoria che collega i comuni di Balestrate e Trappeto sovrastando ciò che resta del fiume Jato.
Dopo il violentissimo incendio che ha divorato ogni traccia di vegetazione in contrada Forgia e che ha interessato anche il ponte, i dirigenti della Città Metropolitana hanno determinato il totale blocco del traffico sul tratto di strada fino a data da destinarsi (sul documento si legge “fino a fine esigenza e per motivi di sicurezza) nello specifico dovranno essere condotte delle indagini sullo stato dei materiali alla base del ponte, materiali soggetti a possibili alterazioni dovute dalla forza delle fiamme del 23 settembre 2023.
La situazione potrebbe finanche essere accettata se, alla base, non ci fosse del paradossale. Circostanze che rasenterebbero la comicità se di mezzo non ci fossero disservizi, diritto alla salute ed emergenze da dover colmare nel migliore dei modi.
La situazione a settembre 2023: gallerie chiuse o a traffico alternato e resta il problema dei mezzi di pronto soccorso
Se durante la chiusura del ponte Jato datata 2018 i due comuni potevano usufruire della statale 187, la situazione appare assai complessa ai giorni nostri, una complessità data dalla chiusura della prima galleria – quella di Trappeto – su cui Anas sta conducendo dei massicci lavori strutturali e la cui apertura potrebbe slittare addirittura al 2025.
Se la situazione da fronte trappetese è drammatica, a Balestrate si cammina verso il “complesso andante” con la seconda galleria della 187 Trappeto-Balestrate anch’essa soggetta a lavori che richiedono una gestione del traffico mediante semafori e transito alternato.
Da qui il caos che a breve potrebbe scatenarsi per gli automobilisti e per i mezzi di primo soccorso costretti, paradosso dei paradossi, a dover ricorrere alla strada che lambisce la vallata della Madonna del Ponte come unico collegamento diretto. Da qui le perplessità, notevoli perplessità, dal fronte trappetese che non può contare su un mezzo di primo soccorso mobile sul territorio e tutti sappiamo quanto ogni singolo minuto di un’ambulanza può essere vitale nelle situazioni più critiche.
Le parole di Vito Rizzo e Santo Cosentino
Pertinenza territoriale sul tratto in questione è quella del Comune di Balestrate che risponde per bocca del primo cittadino Vito Rizzo il quale chiede interventi celeri: «In questi casi la sicurezza degli automobilisti va salvaguardata, insieme al sindaco di trappeto ci faremo parte attiva al fine di velocizzare gli interventi necessari per il ripristino del transito veicolare sul ponte con il grande obbiettivo della realizzazione del nuovo ponte per cui già nel 2024 sarà affidata la progettazione. É fondamentale – conclude Rizzo – che la Città Metropolitana faccia gli interventi al più presto affinché si possa tornare a transitate sullo Jato.»
Dal fronte trappetese arrivano le dichiarazioni del sindaco Cosentino che sposta il focus sul problema ambulanze e sul fatto che Trappeto sia dipendente da Balestrate e da Partinico nel caso di un pronto intervento: «Insieme al sindaco di Balestrate ci stiamo attivando per chiedere interventi chiari e veloci sulla intercomunale 22, abbiamo già vissuto i disservizi durante i lavori di ripristino del 2018 e non possiamo permetterci altre precarietà. Il servizio di ambulanza a Trappeto è subordinato al polo di stanza a Balestrate e questo creerà tantissimi problemi ai nostri cittadini, basti pensare alle difficoltà di un mezzo del 118 intento a percorrere strade alternative come potrebbero essere quelle attualmente a disposizione. La mia amministrazione – conclude Cosentino – sta interrogando i vertici sanitari provinciali al fine di chiedere la presenza di un’ambulanza in pianta stabile presso la guardia media di Trappeto per tutto il periodo necessario alla riapertura del Ponte sullo Jato».
Una situazione che scotta tanto quanto le fiamme che hanno divorato l’ultimo tratto del fiume Jato, sulla salute e sul diritto al pronto intervento non si può perdere tempo e sono già tanti i cittadini di Trappeto pronti a sostenere l’amministrazione nel chiedere la presenza un mezzo sanitario mobile all’interno del centro abitato. “Il Tarlo” terrà aggiornati i cittadini circa i tempi e gli interventi stabiliti da Palermo su una struttura fatiscente e rimessa in sesto alla bene e meglio negli anni passati e su cui, dopo l’eventuale ripristino del transito, grava la pericolosità di una carreggiata ridotta dopo i lavori di messa in sicurezza del 2018.