L’avvocato Sebastiano Giuseppe Muscolino, difensore del giovane Vincenzo Trovato barbaramente ucciso la notte del 12 agosto sul lungomare Felice D’Anna di Balestrate, rompe il silenzio e risponde alle dichiarazioni fatte dalla difesa del presunto omicida Gianvito Italiano.
Nelle sue dichiarazioni alla stampa, l’avvocato Franco Lo Sciuto ha affermato che Gianvito Italiano si sarebbe solo difeso e che nessuna arma sarebbe stata utilizzata dal suo assistito. In merito al fendente che avrebbe ucciso Trovato tranciando l’arteria femorale, l’avvocato Sciuto smentisce «Il mio consulente – rivela il penalista – che è molto esperto e ha più volte lavorato per la Procura di Marsala, mi ha ribadito che non è stata rescissa l’arteria femorale. Adesso stiamo acquisendo tutte le carte sulla vicenda e affronterò tutti gli aspetti davanti ad un giudice».
Nettamente in controtendenza alle parole del legale di Italiano sono le dichiarazioni dell’avvocato Muscolino che risponde punto punto alle parole del collega analizzando l’oggettività dei fatti. Di seguito la nota stampa del difensore della vittima.
«Il presente comunicato e’ necessario al fine di fare chiarezza e derimere molti dubbi, sorti a seguito della pubblicazione da parte di vari organi di stampa, che hanno ripreso solo le dichiarazioni del difensore dell’indagato. Com’e’ noto, nella giornata di ieri, si e’ svolta l’udienza innanzi al gip di Palermo, e l’indagato e’ rimasto ospite del carcere Pagliarelli. E’ stata, inoltre, eseguito l’esame autoptico sul corpo del povero Vincenzo. Questi, ad oggi, sono i fatti.
Gli organi di stampa, che hanno pubblicato solo quanto dichiarato dal collega, normalmente avrebbero avuto l’obbligo, professionale e morale di confrontarsi con la difesa della famiglia del ragazzo assassinato. La famiglia Trovato – Colombo aveva chiesto rispetto del proprio dolore, collaborazione da parte di tutti e, soprattutto, giustizia. Oggi rompiamo il silenzio solo per chiarire i fatti. Il collega ha rilasciato intervista interpretando fatti e circostanze cercando di “portare acqua al proprio mulino”, ma riteniamo che non sia il caso di diffondere notizie non rispondenti al vero, specie in un momento cosi’ delicato.
Quindi, con correttezza e scrupolo professionale, smentiamo nella maniera piu’ categorica quanto riportato alla stampa dal difensore dell’indagato. E’ vero che non e’ stata rescissa l’arteria femorale.
E’ stata, invece, rescissa con un’arma la vena “poplitea comune”. Tale rescissione potrebbe essere la causa e/o concausa della morte del giovane, che ha riportato altre gravissime lesioni, certamente non autoinferte.
E’ vero, invece, che Vincenzo Trovato e’ stato barbaramente assassinato mentre, il sig. Italiano Gianvito, e’ l’indagato per l’omicidio. Teniamo, infine, a precisare che anche, la vittima era incensurata.
Saranno le indagini a stabilire le presunte responsabilita’ di questo omicidio, ed “il giudice” a condannare i responsabili. La giustizia fara’ il suo corso nelle opportune sedi.»