Vengono fuori nuovi particolari dall’indagine che ha portato ieri all’arresto ai domiciliari del noto imprenditore nel settore vitivinicolo, Leonardo Costantino, 52 anni, con le accuse di bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale. L’indagine, condotte dagli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, gruppo tutela mercato capitali, sono state supportate anche da intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno permesso di ricostruire il modus operandi dell’imprenditore che aveva portato al fallimento di due società vitivinicole.
Secondo gli inquirenti il 52enne ha continuato a gestire anche la terza cantina, che invece sulla carta avrebbe dovuto essere condotta dai figli. Ad emergere anche “discussioni” proprio tra il padre e il figlio, con quest’ultimo a pretendere un “riconoscimento esclusivo” in quanto titolare della cantina:
“Papà, te lo dico qual è la questione? Che dentro la cantina ci devo stare io e tu devi stare fuori dalla cantina. La cantina, tu è giunto il momento che mi devi affidare la cantina a livello gestionale…”.
Sulla base di quanto ricostruito dalle fiamme gialle a fronte di un’esposizione debitoria di 25 milioni di euro, sono stati intercettati sospetti passaggi documentali e finanziari per circa 600 mila euro tra le due società fallite e la Cantina Costantino & figli, tutt’ora operante, e non solo. Ovviamente flussi finanziari ingiustificati, sempre secondo gli inquirenti.
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L’articolo Partinico, il fallimento delle cantine di Costantino. Spuntano le intercettazioni (VIDEO) proviene da partinicolive.
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L’indagine ha delineato l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti contro la pubblica amministrazione.