Due ragazze di 12 e 13 anni sarebbero state costrette a compiere atti sessuali e filmate con un cellulare, in un video che è stato diffuso in vari gruppi WhatsApp. La madre delle vittime ha denunciato due tredicenni, accusandoli di aver portato le due ragazze in una casa in provincia di Agrigento, dove le avrebbero costrette a subire abusi sessuali minacciandole.
Dopo la diffusione del video, alcuni compagni di classe avrebbero iniziato a chiedere prestazioni sessuali alle due ragazze. La notizia suscita particolare allarme alla luce di un recente caso di suicidio di una diciassettenne avvenuto ad Agrigento, che si ritiene sia stato causato da un episodio simile accaduto due anni prima. La Procura di Palermo ha concluso le indagini preliminari e sta valutando la richiesta di rinvio a giudizio per i due maggiorenni coinvolti in quel caso.
Il reato di pornografia infantile è un crimine grave che comporta la produzione, la diffusione, la vendita o l’acquisto di materiale che ritrae o rappresenta in modo indecente un bambino o un adolescente. Tale reato è punito in tutto il mondo e le leggi variano da paese a paese. In Italia, la legge 269/98 prevede pene molto severe per chi commette tale crimine, con reclusione fino a 15 anni e multe anche molto elevate.
È importante che i genitori, gli insegnanti e la società in generale prestino la massima attenzione a questo problema e denuncino immediatamente ogni sospetto o comportamento anomalo. Solo così sarà possibile proteggere i bambini e gli adolescenti da questo tipo di abuso e prevenire il crimine di pornografia infantile.