Salvatore Orlando è morto, è morto nella sua Trappeto. Così l’ultima volontà dell’uomo è stata rispettata grazie al sostegno di tantissimi, tra parenti e amici, che hanno partecipato alla raccolta fondi per il suo trasporto dalla California fino in Italia. Una mobilitazione che ha visto l’impegno della comunità negli USA e dei residenti trappetesi.
Un viaggio complesso, poichè Salvatore – ormai giunto al quarto stadio metastatico della sua malattia – ha dovuto affrontare lo spostamento accompagnato dai macchinari che lo hanno tenuto in vita fino all’ultimo.
Il suo cuore forte di uomo del mare si arreso sotto gli ultimi colpi della malattia, Salvatore – conosciuto da tutti in quanto ex presidente della cooperativa dei pescatori – è stato accudito fino all’ultimo dalla moglie e dagli affetti a lui più cari in quella Trappeto che tanto ha sognato negli ultimi mesi della sua vita.
Un vero e proprio calvario, quello di Salvatore Orlando, che ha inizio ad agosto 2022 quando, dopo una vacanza in Italia, la salute sua comincia a venir meno e la diagnosi condanna l’uomo ad un tumore della testa e del collo al quarto stadio con metastasi.
Malgrado le cure affrontare con coraggio ed un lento miglioramento che ha dato speranza alla sua famiglia, gli ultimi esami di controllo hanno confermato un nuovo avanzamento di una malattia ormai pronta a scagliare il colpo finale, gli ultimi mesi sono stati giorni di accompagno con cure palliative buone che nulla potevano fare per aiutare l’uomo.
Salvatore Orlando si è spento nella sua terra, quella Trappeto fatta di mare e sole a cui da sempre era legato. Un antico detto contadino dice che la volpe prima di morire rivolge l’ultimo sguardo alla collina dov’è nata, Salvatore Orlando ha voluto salutare tutti nel luogo in cui tutto è cominciato.
Alle moglie Pinella e alle figlie Felicia e Rosanna va il nostro cordoglio, certi di essere interpreti di un’intera comunità. Sia lieve l’ultimo viaggio del marinaio Salvatore verso chissà quale nuovo oceano.