Certo non possiamo negare di aver – quasi sempre – avuto un rapporto di amore e odio con il consigliere Salvo Randazzo dando spesso vita ad emozioni e pulsioni contrastanti: passione e tormento, in un saliscendi che nemmeno nelle più ardite montagne russe. Non di rado sono nati screzi circa il suo atteggiamento in minoranza (talvolta scontroso, altre pretestuoso), ma è innegabile ricordare lo sforzo e l’abnegazione di Randazzo, che ha saputo distinguersi anche in positivo meritando, dunque, anche apprezzamenti.
I più attenti faranno notare come il nostro giornale sia stato spesso critico verso l’ex vice-sindaco di Pino Vitale, e qualcuno – certo non stiamo qui a negarlo – ci ha accusati di calcare un po’ troppo la mano fino al limite regolamentare; insomma una sorta di remake di Ultimo tango a Zagarol, fortunata pellicola del 1973 diretta da Gianni Cicero, in cui Franco Franchi subisce le angherie di una moglie fedifraga che lo tiene a dieta, costringendolo oltremodo alla castità ed alla miseria di un panino al burro per saziare la fame, sognando rapporti erotici.
Vogliamo oggi smentire le malelingue analizzando come l’idea di Salvo Radazzo come principale candidato alle amministrative trappetesi del 2022 tutto sarebbe tranne che una bestialità. Sono diversi, infatti, gli elementi che giocano a favore consigliere che – malgrado la giovane età – puo’ vantare dieci anni tra i banchi di maggioranza e opposizione e ben due cariche amministrative: assessore all’ambiente e vicesindaco del compianto ex sindaco Vitale.
I numeri del 2017 parlano chiaro, Randazzo il più votato dei candidati al Consiglio pur con un grandissimo supporto del mentore Vitale. Sebbene l’incognita sui voti attuali resta, Salvo Randazzo come rappresentante della lista anticosentino è un nome spendibile, dunque valido e su cui diversi rumors iniziano a susseguirsi.
Giovane e capace, volenteroso e certo – anche lui – affamato di riscatto dopo la bruciante (per tutti, nessuno escluso) affermazione di Cosentino nella passata tornata elettorale. A poche settimane dalla necessità di dover svelare le carte in tavola, il profilo di Randazzo si arricchisce di feedback positivi: finalmente un nome, uno buono da mettere in contrapposizione all’uscente Cosentino? Scevri da qualsiasi ironia o giudizio sul personaggio, resta un buon pugno di validi motivi per affermare che un Randazzo nelle vesti di Goffredo di Buglione potrebbe addensare e non dividere l’armata crociata alla conquista di Gerusalemm, pardon, del Municipio.
Un Tango, forse l’ultimo, per il consigliere che più di tutti potrebbe essere carta spendibile all’interno di un gruppo dove si parla di tutto tranne che di un candidato a sindaco, più per mancanza di nomi validi che per ricchezza di contenuti di programma.