In un evento senza precedenti una scoperta straordinaria che ha esaltato gli appassionati di archeologia in tutto il mondo. Dopo mesi di attento lavoro, i ricercatori sono riusciti a recuperare dai fondali di Marausa, vicino a Trapani, la nave romana “Marausa 2”, un relitto dell’epoca imperiale datato al III secolo d.C.
La nave, incredibilmente conservata, giaceva a soli 100 metri dalla riva e a 2 metri di profondità, con uno scafo ancora intatto e un carico sorprendente di anfore romane, utensili e vari oggetti d’epoca. Grazie a un complesso processo di recupero coordinato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, utilizzando tecnologie all’avanguardia, il relitto è stato sollevato dal fondale marino e trasportato via mare fino al porto di Marsala.
Gli esperti, guidati dall’assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Paolo Scarpinato, hanno sottolineato l’importanza di questa operazione senza precedenti in Sicilia. Per la prima volta, un’operazione così complessa è stata condotta con successo, consentendo il trasporto della nave senza comprometterne l’integrità. Il relitto è stato trasferito al Museo Baglio Anselmi di Marsala, dove inizierà il processo di restauro e conservazione, incluso il delicato trattamento di desalinizzazione.
La “Marausa 2” rappresenta un autentico pezzo di storia navale romana, fino ad ora nascosto nei fondali siciliani. Presto, verrà esposta in un museo della provincia di Trapani, ancora da identificare, offrendo ai visitatori un’opportunità unica di immergersi nella vita quotidiana ai tempi dell’Impero Romano. Questo eccezionale ritrovamento promette anche di aprire nuove prospettive di studio sul commercio marittimo nel Mediterraneo in epoca imperiale, gettando nuova luce sugli scambi commerciali tra Roma e le province nordafricane.
La scoperta straordinaria, non solo suscita emozione ma arricchisce il grande patrimonio storico e archeologico della Sicilia, rivelando frammenti affascinanti del nostro passato antico.