Nessuno mi puo’ giudicare nemmeno tu. Potrebbe essere questo il ritornello giusto per accompagnare le dichiarazioni trasversali fatte dal segretario di Forza Nuova Trappeto Maurizio Tinaglia in risposta al possibile accorpamento in una lista civica a timbro sovranista alle prossime elezioni comunali.
Niente minestrone! Tinaglia è chiaro nel lasciar intendere la propria indole carnivora e con enfasi rimanda al mittente – dunque al Tarlo – qualsivoglia teoria su di un’ammucchiata politica insieme a Salvo Ferrara (indicato nel nostro articolo come capocordata della terza lista) ed a quel che resta dei grillini locali. Niente da fare, FN a Trappeto resta dura e pura e per bocca del suo segretario sconfessa ogni ipotesi: «Informazioni false scrivono di impossibili apparentamenti con personaggi politici locali e pseudo movimenti che nulla hanno a che fare con la nostra visione politica».
Uomini e nomi della terza lista civica trappetese – ammesso e non concesso la seconda riesca a veder luce – vanno dunque cercati in un perimetro differente da quello di FN che pure ha covato in passato il pensiero stupendo di correre alle amministrative nell’intento di misurarsi con l’elettorato e di tastare pragmaticamente il consenso che 4 anni di militanza hanno prodotto sul nervo elettorale trappetese.
Ciò che emerge e sorprende dalle parole di Tinaglia non è tanto l’incompatibilità coi pentastellati, ma la presa di distanza da Salvo Ferrara, uno che in passato è senza dubbio stato vicino a militanti di FN Trappeto e con cui – dicono i ben informati – c’è stata più di una consultazione nei mesi scorsi. «Se corriamo lo faremo da soli come sempre abbiamo fatto, nessuno può sciacallare su 5 anni di cicatrici e sacrifici» conclude Tinaglia nel suo accorato messaggio, lanciando più di un indizio su di un amore politico mai sbocciato con il Ferrara che al netto dell’ammanco forzanovista potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista arrivando – per sottrazione – a guadagnarsi una rappresentanza in Consiglio Comunale. Del resto – chiosando con un altro vibrante passaggio di caselliana memoria: ognuno ha il diritto di vivere come può!