Trappeto piange la prematura scomparsa di Giovanni Di Gaetano, da tutti conosciuto come “Giovanni Maestro”. Di Gaetano, 56 anni, era una personalità eclettica e molto conosciuta nel borgo marinaro, vantava studi in Filosofia ed un legame, mai dissolto, con gli emigrati trappetesi a Solingen. Ha dovuto cedere all’aggravarsi di una malattia con cui da qualche anno era costretto a lottare.
Giovanni Di Gaetano è stato impegnato nella politica trappetese degli anni ’90 ricoprendo la carica di assessore ai lavori pubblici ed alla cultura durante l’amministrazione di Salvatore Cutrò, ed è proprio l’ex primo cittadino trappetese a ricordarlo con una nota carica di commozione: «Piango la morte di Giovanni, uomo di grandi valori e trasparente sotto ogni punto di vista. Ricordo un giovane con una grandissima voglia di affermarsi, insieme abbiamo condiviso un percorso importante per la comunità trappetese, il suo lavoro da assessore ai lavori pubblici è stato tanto ammirevole quanto indispensabile in un tempo in cui i finanziamenti statali erano di difficile accesso. Giovanni è stata una persona di grande valore, uomo colto ed estroso, ha lavorato per Trappeto con impegno e abnegazione. Tutto dobbiamo ringraziarlo per questo.»
Al suo ricordo si uniscono il sindaco di Trappeto Santo Cosentino e dell’assessore ai lavori pubblici Salvatore Orlando: «Ho appreso stamattina la notizia della tragica scomparsa di Giovanni – dichiara Cosentino – una persona socievole e tanto amata dalla comunità trappetese. Lo ricordo in veste di assessore, sempre attivo ed operoso nello spendersi per la nostra comunità. Ultimamente ho avuto modo di confrontarmi con lui per alcuni progetti inerenti al turismo. A nome mio e di tutta l’amministrazione comunale porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia. Giovanni Di Gaetano rimarrà sempre nei cuori di tutti noi trappetesi»
Di altro carattere è la riflessione di Orlando, che si sofferma sulla malattia e sulla solitudine che negli ultimi anni ha avvolto Di Gaetano «A Giovanni mi lega un antico rapporto di amicizia famigliare, è stata una persona a me molto vicina, una persona sensibile, educata e da cui ho appreso tanto, cercando di ricambiare i suoi insegnamenti mai banali. Il soprannome di “Maestro” lo deve alle lezioni che tanti anni ha impartito agli emigrati trappetesi in Germania che decidevano di tornare in paese.
Giovanni è stato un uomo che avrebbe potuto dare a Trappeto un contributo assai maggiore, purtroppo la nostra comunità non ha valorizzato a dovere le sue doti. Il mio ricordo è quello di un uomo sempre disposto a dare una mano e a confrontarsi con gli altri. Mi è ancora viva la sofferenza degli ultimi tempi, appena qualche giorno fa abbiamo passato del tempo insieme, rimpiango una persona che ha saputo affrontare i tanti problemi della sua vita accompagnato dalla solitudine senza mai lamentarsi. La scomparsa solitaria di Giovanni ci fa riflettere su come la comunità talvolta dimentica chi è in difficoltà».