Il link per le donazioni per aiutare la famiglia Orlando è il seguente https://gofund.me/a5f5851c
Salvatore Orlando ha 62 anni e due terzi della sua vita l’ha passata tra i mari degli Stati Uniti. Ha solcato le acque dell’Alaska alla ricerca dei salmoni, di Bellingham, nello stato di Washington, nella caratteristica pesca dei granchi e del north California pescando calamari. Un uomo costretto a stare lontano dal suo mare, ma sempre legato a Trappeto e alla comunità di pescatori del borgo, tanto da aver ricoperto il ruolo di presidente della “Cooperativa “Madonna di Fatima”.
Una vita dura, dedita al lavoro ed al sacrificio. Una vita scandita dai ritmi primordiali di chi sfida il mare per sopravvivere, vita inquieta che non conosce pace come quella di tutti i pescatori. Salvatore Orlando a Trappeto è nato un giorno di febbraio del 1961 e Trappeto chiede di tornare ora che la sua battaglia contro un male aggressivo sta per concludersi nel peggiore dei modi.
Il calvario di quest’uomo ha inizio nell’agosto del 2022 quando, dopo una vacanza in Italia, la salute sua comincia a venir meno. La diagnosi è di quelle che non lasciano scampo: tumore della testa e del collo al quarto stadio con metastasi.
Con coraggio e fiducia nella medicina Salvatore decide di affrontare il suo male, si affida alla sanità americana e inizia cicli combinati di chemioterapia, immunoterapia e radioterapia subendo – nel dicembre dello stesso anno – una tracheotomia d’urgenza, necessaria per continuare ad alimentarsi e a respirare autonomamente.
Un lento miglioramento che lasciava intravedere una piccola luce in fondo al tunnel, un puntino presto oscurato dall’esito dei controlli dello scorso agosto, esiti che non lasciano spazio a nessun’altra speranza con l’evidenza della crescita del tumore e della diffusione ormai incontrollata delle metastasi. Da qui la decisione dei medici di interrompere i trattamenti ormai troppo aggressivi per un corpo fortemente segnato dalla malattia e di affidare Salvatore a cure palliative che potranno accompagnarlo senza troppe sofferenze.
Salvatore Orlando è consapevole che la sua vita sta per finire e con lucidità ha chiesto di poter morire lì dove è nato, nella sua Trappeto, accudito dalla moglie e dagli affetti a lui più cari. Da questo suo ultimo desiderio parte la campagna di crowdfunding lanciata dalle figlie nell’intento di raccogliere la cifra necessaria a garantire al padre un viaggio in sicurezza, aiutato dai macchinari medici necessari a tenerlo in vita: « A causa delle ristrettezze economiche dovute alla mancanza di entrate e alle elevate spese mediche, stiamo chiedendo ad amici, parenti e alla comunità tutta di aiutarci a racimolare il denaro per consentire a nostro padre di viaggiare e di vivere il più dignitosamente possibile quello che gli resta. Siamo molto grate per il supporto e l’affetto che stiamo ricevendo durante questo terribile momento e ringraziamo tutti coloro che ci aiuteranno a riportare nostro padre a casa.» sono queste le parole con cui Felicia e Rosanna hanno lanciato l’appello.
Un messaggio che ha riscosso subito la partecipazione di decine, se non addirittura centinaia di donatori e che ha portato alla raccolta di oltre 8.000 dollari in sole 24 ore. La strada, tuttavia, è ancora in salita e servirà uno sforzo importante per raggiugere la somma necessaria per riportare a casa il pescatore trappetese.
Movimenti di solidarietà sono già partiti all’interno della marineria trappetese da sempre unita nel sostenere i suoi membri ed anche gli amministratori del Comune costiero stanno mobilitando per supportare la famiglia di Salvatore, a ribadirlo è l’assessore Orlando che traccia un ricordo intimo dello sfortunato pescatore di Trappeto: «In paese tutti lo abbiamo sempre chiamato “Totò l’americano” per via della sua migrazione negli USA dopo il matrimonio con la moglie Pinella da cui sono nate due splendide figlie Rosanna e Felicia. Totò è rimasto molto legato alla mamma Rosa ed al papà “u Zu Giuvanninu” – ricorda l’assessore – ma soprattutto al suo paese. Dopo tanti sacrifici e risparmi è riuscito a comprare una casa qui a Trappeto, sicuro che un giorno ci sarebbe tornato per viverci. Tornato in Sicilia con la felicità tatuata su un viso sempre sorridente dopo qualche anno è stato costretto a tornare negli Stati Uniti solo durante la stagione dei salmoni. Oggi il suo desiderio di tornare a Trappeto è diventato il desiderio di tutta la cittadinanza che lo aspetta per riabbracciare un Trappetese purosangue. Tutta l’amministrazione sarà vicina alla famiglia per qualsiasi necessità.»
Le donazioni per aiutare la famiglia Orlando possono essere effettuate su questo link, ogni giorno è prezioso per riportare Salvatore nella sua Trappeto, per cui occorre raggiungere quanto prima la soglia critica dei 10.000 dollari, somma necessaria per il trasporto in aereo dalla California e per le apparecchiature mediche indispensabili alla salute ormai compromessa dell’uomo.
Ogni singolo dollaro raccolto in eccesso sarà devoluto alla ricerca contro il cancro. Questa è la volontà delle figlie e della moglie di Salvatore Orlando, un uomo che dalla vita ha ricevuto molto meno di ciò che avrebbe meritato, onesto ed instancabile lavoratore e padre e marito attento alla sua famiglia. Le comunità di Trappeto ed i siciliani che il mare lo nascondono nelle vene non possono restare sordi dinanzi all’estrema volontà di quest’uomo, un piccolo aiuto collettivo per ricordarci quanto sia impalpabile il legame che ci ancòra alla felicità e come tutto può essere stravolto senza preavviso, con un semplice soffio di vento.
É nella riconoscenza e nel ricordo che ci si scopre uomini e donne di alto valore e siamo certi che questa ultima, drammatica, speranza possa realizzarsi. Forza Salvatore, rivedrai la tua terra e gli stessi orizzonti in cui tutto è cominciato.